Una storia
interessante, ricca di pettegolezzi e veramente inedita che mette in luce una
parte della fascinosa “età vittoriana". Anche la famiglia della Regina
Vittoria aveva la sua “pecora nera”. L’inflessibile sovrana della Gran Bretagna
combatté tutta la vita con gli slanci libertari (e libertini) della sua quarta
figlia, la Principessa Luisa. Lucinda Hawksley storica espertissima del periodo
più cupamente fascinoso della storia britannica – abbiamo già pubblicato il suo
libro su Lizzy Siddal, la musa dei Preraffaelliti – nonché pronipote di Charles
Dickens e patrona dell’omonimo museo, non ha avuto vita facile nello stilare
questo piccante e completo ritratto. Infatti moltissimi dei documenti relativi
alla vita della bella Luisa sono stati occultati o comunque sono di difficile
reperimento. Il mistero della principessa Luisa, viene qui finalmente svelato
grazie a un lavoro simile a quello dell’investigatore. Tramite i diari di dame
di compagnia e a indizi lasciati all’interno di lettere e poesie, Hawksley
scopre tresche e aborti. Perché Luisa sparisce dalla vita pubblica per dei mesi
nel 1866? Non sarà che per caso l’aitante precettore del fratello – putacaso
allontanato bruscamente –, il militare Walter Stirling avesse spinto fino al
limite più sconveniente la frequentazione con la bella diciottenne di sangue
reale? Prove del fatto che Henry Locock sia il figlio non riconosciuto della
principessa, ce ne sono a bizzeffe e poi qualsiasi sartina sarebbe riuscita a
camuffare la gravidanza grazie alla complicità delle elaborate mises del tempo.
Luisa oltre ad essere scapestrata, amata dal popolo ed emancipata, fu anche la
prima donna della famiglia reale a frequentare una scuola pubblica: la National
Art Training School diventando scultrice. Lì si innamorò di Joseph Edgar Boehm
artista affermato e docente della scuola. Anni più tardi fu lei a ritrovarlo
morto, molti documenti e la confusione delle dichiarazioni ufficiali depongono
per la tesi che la principessa e il suo mentore fossero a letto insieme! Altra
cosa che non fu proprio da ancien régime, fu l’impegno che la principessa mise
nella lotta delle suffragette, la cognata era un membro attivo della National
Woman’s Suffrage Association. Una storia interessante, ricca di pettegolezzi e
veramente inedita che mette in luce una parte della fascinosa “età vittoriana”.
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