martedì 16 febbraio 2016

La città emergente, (non solo) Rock a Brindisi 1980-2015 dalle radio libere alle nuove leve di Marco Greco (Edizioni brundisium.net). Intervento di Angelo Sconosciuto



Non è un seguito locale di “Radio freccia”, tantomeno può essere considerato un semplice “amarcord” nella convinzione di toccare le corde di chi non si accorge che il mondo è cambiato e non si è decisamente fermato. “La città emergente, (non solo) Rock a Brindisi 1980-2015 dalle radio libere alle nuove leve” è un documentatissimo libro, scritto da Marco Greco (Edizioni brundisum.net, pp. 95, Euro 9,90), che offre pagine essenziali a chi dovrà scrivere la storia sociale di Brindisi di questo inizio di millennio. Il libro gode della prestigiosa prefazione di Amerigo Verardi, il noto cantautore, musicista e produttore discografico italiano,  e della consulenza storico musicale di Domenico Saponaro. La penna, tuttavia, essenziale e senza fronzoli, propria di chi sa essere speaker radiofonico efficace, è quella di Marco Greco, alla sua prima fatica editoriale, come se non fosse fatica trovare sempre le parole giuste in radio e testimoniare così la “scena musicale brindisina” scandagliarla con competenza, senza saccenteria e senza mai imporre il proprio punto di vista musicale, che pure l’autore non nasconde mai di riferire.
“Il libro traccia un’immagine innovativa della città di Brindisi, in quanto riscopre un territorio ricco di musica, arte e progetti culturali interessati – è stato spiegato efficacemente -. Tutto inizia dagli studi delle radio libere e dalle stanze del Centro sociale (contro l’emarginazione giovanile, aggiungiamo noi), luoghi simbolo della scena musicale alternativa” e basta scorrere il ricco indice di oltre 600 nomi di protagonisti della scena musicale, in gruppo o da singoli interpreti, per capire quanta arte e quanta cultura siano nate a Brindisi o da qui siano passate. A scorrere i capitoli veloci e ben scritti, ci si rende conto che il cuore e la mente di Marco Greco abbracciano un orizzonte decisamente ampio ed intellettualmente senza pregiudizi: se provassimo a unire i puntini dei luoghi di cui Greco parla, ci rendemmo conto che l’ideale perimetro di ciò che si descrive è ben più stretto della documentazione che l’autore pone all’attenzione di tutti.
Oltre a quei nomi, infatti, ci sono negozi di dischi e studi di registrazione; ci sono festival e concerti; ci sono le antiche e le nuove muse tra fotografia e pittura; ci sono i “vecchi amici volati in cielo” e (a Sanremo quest’anno c’è stato Ezio Bosso) c’è la disabilità legata al mondo dell’arte.
Sia consentito dire che in queste pagine di Marco Greco - che si possono considerare le linee essenziali di un discorso che sarà certamente in grado di sviluppare ulteriormente - c’è l’umanità vera e la dignità di ogni singola persona. Oltremodo intense le pagine dedicate a radio canale 94 ed a Ciccio Riccio, il network nel quale Marco Greco è una delle voci storiche; decisamente accorate le pagine dedicate al Centro sociale di via Santa Chiara ed a Gianni D’Errico. Utilissime alla riflessione civica quelle dedicate al rapporto tra musica ed impegno sociale, civile e sportivo (rock, basket e carbone). E poi ancora – solo per fare qualche nome – ecco Roberto Ciotti, Luigi “Grechi” De Gregori e Pino Daniele; ecco i festival e le rassegne, le ore ed ore di trasmissione negli studi radiofonici con ospiti, interviste, esecuzione di brani dal vivo per approfondire temi e messaggi del mondo musicale.
Insomma, nelle pagine di Marco Greco sembra di vedere quella Brindisi e quel territorio che – chi scrive ha avuto modo di sostenerlo sempre su queste pagine – sono certamente più avanti (ed in maniera competente) di chi ha l’occasione di rappresentarli pubblicamente e che giustamente l’autore pone all’attenzione, perché anche loro (almeno alla pari di altri) hanno contribuito a scrivere pagine non banali di storia cittadina.

Nessun commento:

Posta un commento