Secondo una leggenda
s’iniziò a venerare la mezzaluna come simbolo dotato di poteri magici dal IV
secolo a.C. in avanti, e più precisamente dal 340 (o 341), anno in cui Filippo
II di Macedonia, il padre di Alessandro il Grande, tentò di conquistare
Bisanzio con il favore delle tenebre. Stando alla tradizione, un colpo di vento
fece disperdere le fitte nubi che contribuivano all’oscurità e così la luce
riflessa dalla falce di luna che campeggiava nel cielo bastò a rovinare l’effetto
sorpresa degli invasori, rivelando il pericolo alle sentinelle bizantine e,
forse, evitando la caduta della città. La vessillologia di rado si accosta a
storie aneddotiche così affascinanti. Eppure, in questi dieci capitoli, le
misteriose origini della luna crescente che si riscontra sulle bandiere di
molti stati non sono le uniche interessanti. Nel capitolo dedicato alla
bandiera rossa si scopre che durante lo storico sciopero di Merthyr Tydfil
(Galles) gli operai minerari avessero usato una camicia tinta del rosso del
sangue di un operaio malmenato dalla polizia come segno di riconoscimento, da
lì la bandiera rossa venne assurta a simbolo delle lotte dei lavoratori. Non
furono solo i sovietici e i maoisti ad appropriarsene, Hitler stesso, nel Main
Khampf, lodava il colpo d’occhio che tale bandiera assume nelle manifestazioni,
tanto che, con l’aggiunta del suo terribile simbolo, ne ha fatto in seguito
l’icona del periodo più buio della storia. Come per la bandiera con la
mezzaluna crescente a cui accennavamo, non si sa con certezza chi abbia
utilizzato per la prima volta o addirittura creato ad hoc il Dannebrog ovvero
la bandiera crociata scandinava. Quel che è certo è che, come per i miti
nordici, l’antica tradizione orale racconta che questo vessillo sia “caduto dal
cielo” come una benedizione, o come la neve... Le coniugazioni dei colori
tradizionali compongono una gustosissima genealogia geopolitica che racconta la
nascita degli stati nazione e gli ideali a cui essi si sono ispirati. Così per
lo Union Jack, bandiera resa inconfondibile per scopi navali (commerciali) e
che accosta simboli e colori Scozzesi e Inglesi. Spetta invece alla bandiera
rivoluzionaria francese il primato europeo del più importante tricolore, da cui
deriva anche il nostro stendardo nazionale. Per esempio il bianco richiama le
insegne della combattiva Giovanna D’Arco... E così di bandiera in bandiera, di
Paese in Paese, fino all’affascinante storia dei vessilli post coloniali dell’America
Latina e dell’Africa. Un modo inedito di imparare la storia: conoscendo le
identità nazionali e la loro colorata simbologia.
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